Scrivere un post sulle considerazioni di fine anno è più complicato di quanto sembri. Il rischio di cadere nella retorica è sempre dietro l’angolo e più si cerca di sfuggirne, più si rischia di affondare, come Artax nelle Paludi della Tristezza.
Il concetto che l’inizio del nuovo anno sia l’inizio di una nuova vita fa parte appunto di quella retorica di cui sopra e preferisco risparmiarmela e risparmiarvela. Da qualche anno ormai non credo più a questa favoletta, tanto che ho rinunciato perfino ai buoni propositi.
Se non si aveva la voglia forza di cambiare nei mesi precedenti, non sarà certo la notte a cavallo del nuovo anno a fare il miracolo. Tanto più che di solito tutti questi bei propositi finiscono nel nulla già dai primi di febbraio ( se non addirittura prima).
E allora, che fare? Vivere senza più sogni, senza più speranze? Assolutamente no!