5 incipit preferiti

Buongiorno e buon venerdì,

anche questo mese sono stata molto assente e ho saltato parecchi appuntamenti con 5 cose che… 
Per fortuna, questa settimana sono riuscita a ritagliarmi un momento per scrivere questo articolo e posso parlare di un argomento che mi piace tantissimo. Il tema di oggi è infatti un elemento fondamentale nella letteratura: l’incipit.

Per quello che mi riguarda, l’immagine di copertina influisce relativamente nella scelta di un libro da leggere. Se il genere e il tema del romanzo attirano la mia attenzione, è l’incipit a farmi decidere se vale la pena acquistare o prendere in prestito il libro.
Il compito di un incipit è quello di colpire il lettore all’istante, trascinarlo nella storia ed è questo che mi aspetto. Un incipit noioso, divagante e senza mordente può quindi essere fatale e farmi decidere di lasciare il libro sullo scaffale.
E’ vero, un pessimo incipit non è sempre segno di un pessimo romanzo e, viceversa, le premesse di un ottimo incipit possono essere disattese. E’ anche vero, però, che con il poco tempo a disposizione, non sempre ci si può permettere il lusso di dare una chance a tutti i romanzi che ci capitano tra le mani.

Ecco quindi la mia lista:

1. La metamorfosi, di Franz Kafka

Quando Gregor Samsa si risvegliò una mattina da sogni tormentosi si ritrovò nel suo letto trasformato in un insetto gigantesco. 

Beh, che dire di una premessa del genere? Un tizio si sveglia nel suo letto e si trova improvvisamente trasformato in un insetto gigante. Pazzesco!
Una frase capace di scatenare un susseguirsi di domande: chi è questo tizio e perché si è svegliato trasformato in un insetto? Quale sarà la sua reazione? Come farà a cavarsela? Riuscirà a tornare normale? Lo vedranno altre persone? Come si comporteranno con lui?
Anche se ormai conosco la storia, ogni volta che rileggo questo incipit mi stupisco di come colpisca dritto allo stomaco e faccia venire una gran voglia di proseguire la lettura.
Altro che quel ramo del lago di Como! 😉

Copertina di La Metamorfosi

2. Anna Karenina, di Lev Tolstoj

Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.

Come Kafka, anche Tolstoj ne sapeva “qualcosa” di letteratura e apre il suo romanzo con una frase apparentemente banale, ma che colpisce per la sua assoluta verità. Soprattutto quel “ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. A meno di vivere in una famiglia stile Mulino Bianco, questa frase permette di riconoscersi e valica qualsiasi confine culturale dato che le difficili dinamiche famigliari sono un tema universale.

Copertina di Anna Karenina

3. Il condominio, di J.G. Ballard

Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell’immenso condominio nei tre mesi precedenti.

Anche l’incipit di Il condominio (conosciuto anche come High Rise) è capace di suscitare domande interessanti. Cos’è successo in quel condominio? Com’è che questo dottor Laing si è ritrovato a mangiare un cane come un selvaggio?
A me ha suscitato così tanta curiosità che, appena letto in libreria, l’ho portato alla cassa senza neanche pensarci. Della serie: shut up and take my money! ^_^

Copertina di Il condominio

4. Streghe all’estero, di Terry Pratchett

Questo è Mondo Disco, che viaggia nell’universo sul dorso di quattro elefanti in piedi sul guscio della Grande A’Tuin, la tartaruga celeste.

Ammettiamolo: il fantasy non è un genere che abbia regalato chissà che incipit sconvolgenti. Spesso i libri fantasy iniziano informando i lettori delle condizioni meteorologiche o con infodump che si protraggono per pagine e pagine.
Se l’autore ritiene proprio necessario partire descrivendo il mondo in cui è ambientata la sua storia, almeno lo faccia con il botto!
Nel caso di Streghe all’estero, con una ventina di parole abbiamo un mondo a forma di disco, poggiato su quattro elefanti a loro volta poggiati su una tartaruga gigante. Vien proprio voglia di scoprire che razza di gente viva in un posto del genere. XD

Copertina di  Streghe all'estero

5. Cuore d’acciaio, di Michael Swanwick

Anche se allora la bimba rapita ai mortali non lo sapeva, la sua decisione di rubare un drago e scappare nacque la notte in cui i bambini si riunirono per complottare la morte del loro supervisore.

Conosciuto anche come La figlia del drago di ferro, questo romanzo di Swanwick è uno urban fantasy avvincente e originale.
L’incipit è perfetto nel catturare e incuriosire i possibili lettori.
Una bambina rapita, quel “ai mortali” che lascia intendere un mondo in cui esistano creature diverse dagli umani. E poi la presenza di un drago e la possibilità di rubarlo e bambini che complottano per la morte di qualcuno al loro comando (il supervisore). Tutto questo in solo tre righe.

Copertina di Cuore d'acciaio

Grechina Divider

Anche voi vi lasciate guidare dagli incipit nello scegliere un libro da leggere? Quali sono quelli che vi hanno più entusiasmato e che vi hanno tenuti incollati alle pagine?

Vi aspetto come sempre nei commenti.


Scopri gli altri “episodi” di 5 cose che…

13 pensieri su “5 incipit preferiti

  1. Sarò una voce fuori dal coro, ma a me l’incipit di Anna Karenina non dice nulla! Quello del Signore degli Anelli per me è bellissimo, e quello di Lolita, ogni volta che lo leggo in libreria rimango estasiata, infatti dei “classiconi” è quello che mi attira di più e che spero di riuscire a leggere a breve. Di altri al momento non me ne vengono in mente, dovrei sfogliare un po’ la mia libreria, cosa che non posso fare perché sono in treno. 😀

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    1. Invece per me è il contrario: di Lolita ho letto solo l’incipit e non mi ha ispirato per niente! XD
      L’incipit di Anna Karenina mi è sempre piaciuto perché lo trovo incisivo e diretto, senza inutili fronzoli, anche se poi il libro si dilunga spesso. Vale la lettura, comunque.
      Spero che il viaggio sia stato piacevole 🙂

      Piace a 1 persona

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